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Colored Theatre Lights

VOLEVO VOLARE

Nasce da un’idea di Francesco Godina e Den Baruca. Lo spettacolo è stato protagonista di questo lockdown, con le sue storie raccontate in pellicole indimenticabili, attraverso i sipari che si aprivano nello schermo televisivo per accogliere lo spettatore in una realtà “altra”, usando le note delle orchestre e dei cantanti, disegnando con i corpi danzanti la passione di un mondo da sogno.

 

Questo video vuole essere una mano tesa a tutti i lavoratori dello spettacolo, attori, tecnici, danzatori, musicisti, produttori e autori; un biglietto da visita per un mestiere molto ambito e poco tutelato. “VOLEVO VOLARE” è una riflessione, un racconto e un’urgenza. Avvicina due elementi necessari allo sviluppo dell’arte: la volontà e il volo. Prende in prestito le parole di maestri e intellettuali del teatro per spostare, ancora una volta, quel limite che l’arte deve avere ben chiaro per poterlo superare, infrangere e riformare.

Volevo Volare
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FRANCESCO GODINA

Nato a Trieste, ha frequentato l'Accademia d'Arte Drammatica Nico Pepe di Udine, conseguendo il diploma di attore (2002-2005). Si forma come insegnante di impostazione della voce, dizione e lettura. Fra il 2005 e il 2011 partecipa a numerosi stages, tra gli altri, con Renata Molinari, con Maurizio Schmidt, con Emma Dante, con Jean-Paul Denizon. Dal 2006 al 2010 lavora con il Teatro Stabile di Verona (Romeo e Giulietta, Enrico IV). Fonda l’associazione TEATROMUROQUATTRO realizzando spettacoli sull’emigrazione, la mafia e la memoria (I due lati del cerchio, Semi di zucca). Dal 2014 inizia la collaborazione con La Contrada, Teatro Stabile di Trieste (Trilogia di Alessandro Fullin, Pronto mama?, L’anima buona di Sezuan). Parallelamente partecipa alle produzioni di Teatro Ragazzi de La Contrada. Nel 2018 debutta al Teatro Miela di Trieste con il monologo Una splendida giornata… da clandestino. Lavora anche nell’ambito dello speakeraggio, dei radiodrammi per la RAI, della pubblicità e fiction a livello nazionale. 

L’ANIMA BUONA DI SEZUAN

Nella capitale della provincia cinese del Sezuan giungono tre dèi alla ricerca di qualche anima buona e ne trovano solo una, la prostituta Shen Te, che li ospita per la notte. Il compenso inaspettato per tale atto di bontà è una tonda sommetta, mille dollari d’argento, ossia, per Shen Te, la possibilità di cambiare vita e vivere bene. Ma il compenso è accompagnato dal comandamento di continuare a praticare la bontà. La povera Shen Te apre una tabaccheria e si trova subito addosso uno sciame di parassiti, falsi e veri parenti bisognosi, esigenti fino alla ferocia, da cui è costretta a difendersi. Per farlo, una notte, si traveste da cugino cattivo, Shui Ta, spietato con tutti. A complicare la situazione però interviene l’amore…

UNA SPLENDIDA GIORNATA… DA CLANDESTINO

Il giornalista Gianpaolo Sarti, per un giorno, si è finto migrante per svolgere un’inchiesta sulla situazione dei richiedenti asilo a Trieste. La giornata è iniziata al Silos, il capannone che da qualche anno funge da riparo abusivo per centinaia di migranti.


L’attore Francesco Godina intuendo le potenzialità artistiche e teatrali dell’esperienza di Sarti, ha proposto la messa in scena nell’ambito del festival S/paesati-eventi sulle migrazioni. Così, per la prima volta, un reportage giornalistico diventa uno spettacolo teatrale, affrontando da una prospettiva originale il tema dei migranti e dell’incontro con loro; l’interpretazione giovane e divertita di Francesco Godina permette agli spettatori di viaggiare nella Trieste nascosta, nella città che si prende cura delle persone in difficoltà.

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